Manola Rotunno torna in scena al Teatro Duse, questa volta anche da autrice, con Mi sveglio già pettinata, uno spettacolo che racconta l’infanzia di una bambina curiosa e intraprendente. Il suo mondo è affollato da personaggi curiosi, stravaganti, ma tutti, o quasi tutti, in un modo o nell’altro, adulti abbastanza da non capire il mondo dei bambini. Anche la protagonista cresce, ma conserva e custodisce gelosamente la bambina che è stata. Amico immaginario compreso: Lumière, un tipo discolo, ma simpatico che si diverte a far sparire le cose.
L’insonnia e le liste di qualsiasi tipo caratterizzano la sua vita. Di notte non riesce a dormire, d’altra parte però:
Chi non dorme è come se fosse sempre un po’ lucidamente ubriaco, vive il doppio degli altri probabilmente, decide cosa sognare e come deve andare a finire, convive con un fantasma che accende le luci e nasconde le cose.
Le liste, decine di fogli svolazzanti, tappezzano la scenografia, curata da Paolo Carbone. Sono di qualsiasi tipo: lista delle cose da fare, dei fidanzati più brutti, della spesa e delle spese, delle cose rubate, delle case cambiate…
Ha cominciato a scrivere liste da bambina prendendola come un gioco la sua insonnia, e non ha mai smesso di farlo per non dimenticare, per dare come un senso pratico alla sua mancanza di praticità, per proteggere le parole a cui spesso gli altri non hanno creduto.
Il testo alterna momenti di divertimento e leggerezza, che però non cadono mai nel banale, ad altri di serietà e commozione. Questa altalena di registri e di emozione, se dapprima disorienta lo spettatore, poi lo conquista.
Ora con una torcia, ora con una lampada entriamo nel mondo della protagonista, nella sua testa, nelle sue fantasie. Ci affacciamo con occhi da bambino al grande magazzino per spiare l’uomo puzzolente, ascoltiamo i pensieri urlati dalla finestra della signora Cocozza, saliamo sul palco di un vecchio teatro e alziamo i guantoni al cielo, sognando Rocky.
Brava Manola Rotunno che riesce a muoversi agilmente nel districato rovo di emozioni che porta in scena.
Un monologo teatrale che, anche grazie all’attenta regia di Leonardo Buttaroni, non è mai statico o monocorde, tanto da guadagnarsi la concentrazione del pubblico per tutta la sua durata.
Il successo al Teatro Duse ha permesso un’ulteriore replica per venerdì 12 alle ore 20.45.
Andate quindi ad applaudirli tutti questi tipi strambi. Lumière compreso.
Scritto e interpretato da Manola Rotunno
Diretto da Leonardo Burtaroni
Scenografie di Paolo Carbone
Assistenti alla regia: Francesca R. Miceli Picardi, Marta Marsili